Di Dario Pizzini
Del 14 febbraio 2025
"Buscándote" è un tango composto e scritto da Lalo Scalise nel 1941. Il brano è uno struggente lamento d’amore che racconta il dolore e la speranza di chi cerca invano un amore perduto.
Una delle interpretazioni più celebri di "Buscándote" è quella dell'orchestra di Osvaldo Fresedo con la voce di Ricardo Ruiz, registrata nel 1941. Questa versione si distingue per la sua raffinatezza e la dolcezza malinconica della voce di Ruiz.
Osvaldo Fresedo, uno dei più grandi innovatori del tango argentino, ha lasciato un'impronta indelebile nel genere introducendo strumenti insoliti per l'epoca. In questa registrazione, Fresedo impreziosisce l'orchestrazione con l’arpa, che dona al tango un tocco raffinato ed elegante. Nel video, è possibile intravedere l'arpista, segno distintivo di quel suono sofisticato e ricercato che Fresedo ha sempre perseguito. Perfetta per trasmettere il senso di perdita e nostalgia insito nel testo.
Ascolta la versione originale su YouTube:
Il testo di Lalo Scalise esprime con grande intensità il dolore di chi ha perso un amore e lo cerca ovunque, senza mai trovarlo. Il protagonista è un uomo che vaga senza meta, logorato dalla stanchezza e dalla solitudine. Il suo viaggio è sia fisico che interiore: percorre lunghe strade nella speranza di ritrovare la persona amata, ma più cammina, più si rende conto di aver smarrito anche i suoi sogni.
I versi trasmettono un senso profondo di rassegnazione e malinconia. La vita diventa un cammino infinito, fatto di passi che si perdono nel nulla. Tuttavia, nel finale, il protagonista accetta il proprio destino: anche se dovesse finalmente stringere l’amata tra le braccia, è pronto a ripartire, quasi come se la ricerca stessa fosse diventata la sua unica ragione di vita.
Vagar...
Con el cansancio de mi eterno andar,
tristeza amarga de la soledad,
ansias enormes de llegar.
Sabrás...
que por la vida fui buscándote,
que mis ensueños sin querer rompí,
que en algún cruce los dejé.
Mi andar apresuré
con la esperanza de encontrarte a ti,
largos caminos hilvané
leguas y leguas recorrí.
Después que entre tus brazos pueda descansar,
si lo prefieres volveré a marchar
por mi camino de ayer.
Vagare...
Con la stanchezza del mio eterno camminare,
tristezza amara della solitudine,
enormi ansie di arrivare.
Saprài...
che per la vita ti ho cercato,
che i miei sogni senza volerli ho rotto,
che in qualche incrocio li ho lasciati.
Il mio cammino ho affrettato
con la speranza di trovarti,
lunghi percorsi ho intrecciato
leghe e leghe ho percorso.
Dopo che tra le tue braccia potrò riposare,
se lo preferisci tornerò a partire
per la mia strada di ieri.
L'intensa malinconia di queste parole, unite alla musica raffinata di Fresedo, rendono "Buscándote" uno dei tanghi più struggenti della sua epoca. Il suono dell’arpa, insolito per il tango tradizionale, aggiunge una sfumatura di eleganza e delicatezza, accentuando il senso di nostalgia e desiderio che permea il brano.
Fonti:
https://tangosalbardo.blogspot.com/2018/04/buscandote.html