Di Dario Pizzini del 8 marzo 2025
"Maipo" è un tango composto da Eduardo Arolas, soprannominato "El Tigre del bandoneón", figura di spicco nella storia del tango argentino. La composizione rende omaggio al Teatro Maipo di Buenos Aires, celebre per i suoi spettacoli di rivista e per aver lanciato numerosi artisti di talento. Ancora oggi, il Teatro Maipo è attivo e continua a essere un punto di riferimento per il teatro e la cultura argentina. Situato in Esmeralda 443, nel cuore di Buenos Aires, ospita una varietà di spettacoli e mantiene viva la sua tradizione artistica.
La melodia di "Maipo" è straordinaria, un viaggio sonoro che racchiude in sé l’energia pulsante della città, la nostalgia delle luci di scena e il fremito delle emozioni vissute tra le quinte. In essa vibrano tutti i colori del tango, dai toni luminosi e scintillanti del palcoscenico, a quelli profondi e malinconici delle ombre che si allungano dietro il sipario.
Nel corso degli anni, "Maipo" è stato interpretato da diverse orchestre e artisti, contribuendo alla sua diffusione nel panorama tanguero. Ecco alcune delle versioni più significative:
Juan D'Arienzo: La sua interpretazione del 1939 è un’esplosione di ritmo e vigore, con un fraseggio deciso che travolge e trascina sulla pista da ballo.
Julio De Caro: Ha registrato nel 1928 e nel 1951 due versioni di questa melodia che si distinguono per eleganza e raffinatezza, giocando con le sfumature armoniche e il fraseggio orchestrale.
"Maipo" è stato originariamente composto come brano strumentale, ma successivamente Gabriel Clausi ha scritto un testo per il tango. Il testo evoca ricordi del passato legati al Teatro Maipo, con riferimenti a luci di scena, sogni d'amore e figure artistiche ormai dimenticate.
Vuelve a mí, recuerdo del ayer
con el brillar de luces en escena;
siempre el mismo fulgor,
las viejas candilejas
son como estrellas…
Una versione cantata di "Maipo" con il testo di Clausi è disponibile su YouTube:
MAIPO - tango di Arolas e Clausi - versione cantata